Le tranvie foresi a vapore

La rete dei trasporti pubblici locali, un po' come era accaduto nelle principali città italiane, a Parma aveva avuto le sue origini tra la fine del diciottesimo secolo e gli inizi del Novecento, quando la crescente domanda di mobilità aveva spinto le Auto

Descrizione

La rete delle tranvie

Il 5 novembre 1890 l’Amministrazione Provinciale – dopo diversi tentativi infruttuosi – aveva concesso al Sig. Luigi Corazza l’impianto e l’esercizio sulle strade provinciali delle tranvie a vapore per le linee Parma – Langhirano, di Km 24; Parma – Busseto per San Secondo e Zibello (con raccordo ai cantieri Muggia di Polesine dove approdavano i battelli a vapore della navigazione fluviale), di Km 45; Parma – Busseto per Soragna, di Km 38; Parma – Traversetolo, di Km 21; Soragna – Borgo San Donnino (Fidenza) di Km 9.

Ma nel 1892 il signor Corazza decideva di cedere le sue concessioni, senza averle ancora minimamente sfruttate, vendendole alla milanese «Società Nazionale di Tramways e Ferrovie». L’utilità della ferrovia non era più in discussione e i benèfici influssi della strada ferrata sull’economia del territorio, con i significativi ritorni di capitale, attiravano nell’Italia post-unitaria numerose società nazionali e straniere a rischiare i loro investimenti in cambio della costruzione e gestione delle infrastrutture di cui il Paese era privo.

Senza por tempo in mezzo, la Società Nazionale avviava la costruzione della prima linea della rete tranviaria: la Parma – Langhirano, adottando il progetto di massima dell’ing. Giuseppe Pavesi, che fin dal 1876 ne aveva intrapreso lo studio, coadiuvato dal fratello Pietro e dagli ingegneri Zanni e Labadie. La costruzione della linea, come ci ricorda premuroso il cronista della «Gazzetta» dell’epoca, dopo i necessari espropri, si era conclusa in pochi mesi dando lavoro a nutrite squadre di manodopera locale, ed era stata assegnata agli ingegneri Manni e Perighetti, mentre all’ing. Crippa era stata affidata la direzione dell’esercizio.

La Parma – Langhirano

Ai primi di novembre del 1892 una locomotiva percorre per intero e senza problemi la linea fino a Langhirano. Il 15 novembre dello stesso anno la Parma – Langhirano viene inaugurata pubblicamente.

Il convoglio, formato da due vetture di lusso e da una mista di prima e seconda classe, parte dalla stazione provvisoria fuori Barriera Vittorio Emanuele alle 10,30 in un memorabile quadro di folla plaudente e di bandiere al vento. E il tram prende l’avvio – sbuffando – fra gli evviva entusiastici della moltitudine, che saluta il coronamento delle aspirazioni delle popolazioni della provincia e della città: un ulteriore tassello di quel progresso che alle soglie del Novecento prometteva di sollevare le sorti del genere umano.

Le vetture, nuove ed elegantissime, allestite dal rinomato stabilimento dei Fratelli Diatto di Torino, erano state battezzate con i nomi di «Parma» e di «Langhirano». La motrice era invece nata negli stabilimenti milanesi della Breda. Dopo mezz’ora partiva il secondo convoglio.

Le nuove linee

I lavori di impianto della Società Nazionale proseguivano, intanto, sull’onda dell’entusiasmo per la prima linea, senza interruzioni. Il 27 maggio 1893 prende il via la Parma – San Secondo; il 17 giugno la Parma – Soragna, completata sino a Busseto il 17 ottobre successivo. Il 4 agosto 1894 è attivata la Parma – Traversetolo e il 17 dicembre dello stesso anno la Parma – Zibello e il giorno di Santo Stefano la Soragna – Borgo San Donnino (Fidenza) e la completata Busseto – Zibello – San Secondo. Sulla linea Parma – San Secondo – Busseto, e precisamente a Mano, si staccava il tronco per Roccabianca – Stagno con servizio a trazione ippica per viaggiatori e merci.L’intera rete delle tranvie parmensi previste dalla concessione provinciale del 5 novembre 1890 poteva così dirsi compiuta a distanza di soli cinque anni.Certo i tempi di percorrenza erano lunghi, ma decisamente più veloci dei precedenti collegamenti coi cavalli. Un’ora e venticinque minuti erano necessari per raggiungere Langhirano, mentre per andare a Traversetolo bastavano settanta minuti (oggi i pullmann di linea ne impiegano 40 e le auto 30). In tre ore (!) si era a Busseto, ma per tornare occorrevano tre ore e un quarto.Nel 1899 la Società Nazionale Tramways e Ferrovie cedeva la rete alla Società Nazionale di Ferrovie e Tranvie Italiane, con sede in Roma, che nel 1901 aprirà la nuova tratta Parma – Pilatrello – Traversetolo e nel 1908 la linea Fornace Bizzi (Pontetaro – Medesano) in derivazione al tronco Parma – Soragna – Busseto.Veniva così completata la più estesa rete tranviaria provinciale d’Italia con binari a scartamento normale, che con i suoi 177 Km di percorsi, oltre al trasporto passeggeri, consentiva un vitale flusso di materie prime e manufatti da e per i principali stabilimenti industriali della città, della pianura e della fascia pedemontana, raccordato con gli scali ferroviari e della navigazione fluviale.

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